Ferragosto vien dal mare

Ferragosto vien dal mare

Immagina un mare di colline, l’atmosfera rilassante della campagna e un gruppo affiatato di amici a lavorare tutti insieme per rendere possibile ancora una volta la magia di una cena di Ferragosto sotto le stelle.

Il risultato di questa intesa è stata una serata speciale. Tutti gli ospiti di Tenuta San Marcello riuniti in una lunga tavolata a bordo piscina, allestita con i regali del mare. Gli occhi persi in un magnifico tramonto e nelle orecchie le risate di chi sta bene, si diverte e apprezza ogni briciola di bellezza e di bontà.

L’inizio di un cambiamento

Mi guardo indietro e ricordo tutti gli allestimenti fatti qui: il primo, quello del 2014 dedicato sempre al mare (lo puoi vedere qui), e poi la lavanda, le erbe aromatiche, la pace, la cena gourmet di terra (qui) e quella invece dedicata a Bacco, forse la mia preferita (le immagini le trovi qui).

Questi sei anni, estate dopo estate, ma anche Capodanno dopo Capodanno, sono stati per me un campo di sperimentazione, un modo per scoprire la mia passione per le tavole creative e per farne poi la mia professione.

Pascale, amica carissima e proprietaria della Tenuta, mi ha sempre spronata in questa direzione, dandomi il là con le sue idee, incentivando la mia creatività.

Un allestimento plastic free

Quest’anno il Ferragosto era anche l’occasione per festeggiare il decennale della loro apertura. Per questo il mare, oltre a essere protagonista dell’allestimento, lo abbiamo ritrovato nel menu a base di pesce e in uno spettacolo di yoga in amaca molto suggestivo.

Un mare plastic free, perché l’attenzione all’ambiente è sempre stata il fulcro del progetto imprenditoriale di Pascale e Massimo.

In sintonia con questo pensiero abbiamo acquistato pochissimo: giusto un paio di cartoncini colorati e qualche bottiglia. Il resto ce lo ha fornito il mare stesso: sassi, legnetti, conchiglie e sabbia.

Un allestimento plastic free

Dipingere i sassi è stata la cosa più lunga, ma anche più divertente. Ognuno si è sbizzarrito e disegnare pesci, balene, polipi o barchette. L’idea era che potessero dare un tocco di colore a alla mise en place ed essere scelti poi come piccolo ricordo dagli invitati.

Le conchiglie invece hanno avuto molteplici usi: le abbiamo sparse sulla tovaglia come se fossero sul fondo del mare. Le più belle sono servite abbellire il tovagliolo e accompagnare i pesciolini segnaposto. Mentre le più piccole le abbiamo usate per ricoprire i vasetti dello yogurt trasformati in porta lumini.

Le bottiglie dell’olio sono diventate candelabri marini e l’avanzo di un blocchetto per appunti ha dato vita a tante barchette in carta.

Con alcuni pezzi di legno i ragazzi hanno costruito delle barchette carinissime mentre i legni più lunghi li ho intrecciati in modo casuale per creare la struttura portante per il centrotavola, a cui poi ho mescolati gli altri elementi decorativi.

Una serata un poco mossa

Qualche veloce nota sull’organizzazione della serata. La cena (ottima) è stata servita all’italiana, ossia tutto impiattato: questa modalità, meno usata nelle cene informali tra amici come poteva essere questa, è invece quella preferita nella ristorazione. Ha il vantaggio di agevolare l’organizzazione della cucina e, dal mio punto di vista, di lasciare libero il tavolo da vassoi di portata, ciotole e zuppiere. Questo permette di valorizzare ancora di più l’allestimento e di dare un tocco di classe alla cena che risulta più ordinata.

Per movimentare la serata: abbiamo deciso due diversivi al servizio al tavolo. Lo spettacolo e il buffet dei dolci preparato vicino alla struttura invece che a bordo piscina.

Due momenti in cui ci siamo alzati, mescolati, abbiamo cambiato prospettiva, chiacchierato con persone diverse dai nostri vicini di tavolo, provato sensazioni diverse: insomma un ottimo modo per rendere la serata ancora più interessante.

Uno spettacolo per lanciare un messaggio

A metà serata, calata la luce del sole, Barbara, trainer specializzata in aerial yoga, ci ha emozionato con i suoi volteggi aerei.

Sospesa nel buio di una notte illuminata da una bellissima luna piena, sullo sfondo di immagini marine e una musica molto suggestiva, ci ha incantati per oltre 20 minuti con i suoi volteggi fluidi, come se realmente galleggiasse nel mare profondo.

Intorno a lei, appese a fili trasparenti, tante foto della spiaggia di Senigallia, purtroppo punteggiata dai tanti rifiuti di plastica rigettati dal mare.

Un’idea fortemente voluta da Pascale, che oltre a organizzarlo ne ha studiato la scenografia, convinta che vedere e sentire avrebbe dato al suo messaggio ancora più forza: il mare dovrebbe essere vita e armonia e non bruttura, inquinamento e plastica.

Dulcis in buffet

Come accennato prima, i dolci sono stati predisposti su un buffet a parte, serviti in comode e sfiziose monoporzioni. L’allestimento ha ripreso ovviamente il tema marino dandomi l’opportunità di creare una bella scenografia.

Un grosso ramo recuperato in spiaggia mi è servito per appendere diversi oggetti marini e creare cosi una sorta di fondale.

Ho usato il runner in iuta verde mare già usato nel 2014 (non si butta nulla, anche questa è attenzione all’ambiente) per coprire una grossa cassa e dare uno stacco cromatico rispetto al legno del tavolo. E proprio sul runner ho concentrato decorazioni e candele così da lasciare libera più superficie possibile per disporre i piatti e le alzate con i dolci.

Una squadra insuperabile

Ancora una volta il Ferragosto si è dimostrato un’esperienza speciale. Bello vedere le nostre figlie, che si sono conosciute bambine proprio 10 anni fa e che ora si ritrovano giovani donne, sensibili e attente, sempre pronte ad aiutare in queste attività. Sono sicura che anche per loro questi momenti saranno ricordi indelebili, come lo sono per me.

Un grazie però va anche alla componente maschile del gruppo: mio marito (love darling), Jordi (l’altro figlio di Pascale) e Massimo, che spesso ci guarda da lontano ma poi mette sempre il suo zampino tecnico su strutture e luci.

Le tavole di GaiaDì – le verdure di fine inverno

Le tavole di GaiaDì – le verdure di fine inverno

Uno dei temi sviluppo volentieri sulla tavola è quello delle verdure, perché le amo molto, sia da mangiare che per la loro bellezza spesso non apprezzata.

Il venerdì vado sempre a fare la spesa al Mercato della Terra di Coldiretti, dove trovo verdura fresca e di stagione (e a un buon prezzo, cosa da non trascurare). Ecco quello che ho trovato venerdì scorso: carciofi, verza, broccolo, broccolo romano, cipollotti rossi e due limoni (omaggio del verduraio).

verdure di febbraio

Sapendo di voler fare una tavola di verdure ho fatto attenzione che ci fosse un mix di colori e che la verdura acquistata non avesse ammaccature o fosse di dimensioni non adatte ad essere poi utilizzata nella composizione. In generale meglio scegliere verdura piccola.

L’idea era quella di usare la verdura per il centrotavola del pranzo domenicale e di poterla poi usare nei giorni successivi per altri pasti. Per questo tendo a non “paciugare” la verdura lasciandola il più possibile integra e a usare come elementi decorativi le parti che generalmente si scartano.

In questo caso per esempio ho scelto di usare le foglie esterne dei carciofi come segnaposto/portafiori e quelle della verza come elemento contenitivo del mio centrotavola e come porta posate.

Per l’elemento centrale, contrariamente all’idea iniziale che prevedeva di usare la verza, ho scelto l’elemento chiaro, il broccolo romano, che è molto coreografico. Intorno a lui ho disposto le altre verdure a formare una sorta di bouquet. Nella mia spesa mancava un elemento colorato che potesse spezzare la prevalenza del verde: ma niente paura, in frigorifero ho trovato del radicchio trevisano perfetto per il mio scopo. Vedi, è importante programmare e farsi prima un’idea della composizione finale, ma nel momento in cui sei all’opera capita sempre di dover cambiare qualche cosa perchè è solo provando che valuti l’armonia d’insieme dei vari elementi.

Per ingentilire e schiarire il tutto ho colto in giardino alcune margherite e primule di cui ho usato solo la sommità. Se guardi bene, le primule non sono perfette, proprio perché sono quelle spontanee o ricresciute dall’anno scorso, ma questo nulla toglie alla loro bellezza.

 

come usare le verdure in tavola

Oltre al bouquet centrale ho creato un piccolo scenario fiorito di fianco a ogni piatto. Hai mai notato quanto è bello un carciofo privato delle punte? può ricordare un fiore? È da li che mi è venuta l’idea di aggiungere al menu i carciofi in pinzimonio, e di usarli anche come elemento decorativo. Le primule avanzate le ho inserite in un portauovo in vetro e un fiore lo usato per abbellire un foglia di carciofo. A completare il tutto i segnaposto verdure della collezione #iDisegnidiMariella .

Ed ecco il risultato finale

 

Insomma è bastato veramente poco per rendere la tavola colorata e invitante e di quello che ho comprato nulla andrà perso: con i carciofi ho fatto un risotto e i broccoli li ho spadellati come contorno insieme al radicchio e questa sera ci condisco la pasta. Il risotto però, lo ammetto, non è venuto un gran che per cui accetto volentieri consigli e ricette. O forse la prossima volta mi limito a farli anche loro come contorno stufati con l’aglio e un po’ di limone, così so che mi vengono bene e si esalta tutto il loro sapore.