Dipingere con colori naturali: incontro con un artista

Dipingere con colori naturali: incontro con un artista

Un artista, il suo tavolino sui bastioni di Alghero, di fronte la maestosità di Capo Caccia e quel mare color cobalto che riempie gli occhi di emozioni. La sua voce narrante incanta mentre descrive il suo creare con i colori della natura: la robbia (una bacca autoctona), il ginepro, lo zafferano e la terra di Kassel, argilla proveniente dalla Germania.

le mura di Alghero
l'artista che lavora solo con i colori naturali

Usa solo questi elementi per realizzare piccole cartoline piene di fascino che raccontano la natura della sua Sardegna di cui gli uomini sono solo “piccoli” ospiti. Un pennello ricavato da un legno trovato sulla sabbia e ciotoline fatte con noci di cocco o con una conchiglia contengono i suoi “tesori”.

bacche di robbia
noci di cocco come ciotoline per dipingere

Lui si chiama Elio ma se lo cerchi sui social non troverai nulla di lui: puoi solo sperare di incrociarlo in giro per la città con la sua postazione d’arte mobile.

Un incontro casuale che mi ha aperto un mondo, quello degli artisti di strada felici di vivere con quello che basta, senza il superfluo ma ricchi della gioia della libertà e della capacità di vedere il bello in ogni piccola cosa.

le ultime finiture della piccola opera
con il fornello crea la luce e l'ombra del sole

L’ho guardato incantata mentre con pochi gesti e strumenti semplici ricava miniature in cui rappresenta i paesaggi di questa terra potente e magica. Ha trovato il modo di rappresentare le rocce e i rami sottraendo colore con una lametta, graffiando leggermente la carta, studiando le ombre e il mutar del colore nelle varie sovrapposizioni. Gesti sottili e son subito tre figure umane che guardano l’orizzonte o un volo di cormorani.

E poi arriva il tocco finale: una moneta, un fornelletto inventato dal niente e sulla carta compare il sole, la sua luce e le sue ombre.

Un centesimo di euro per il sole a mezzogiorno, due euro per il sole all’alba e al tramonto quando lo vediamo più grande e venti centesimi se siamo alle 10 del mattino.

Moderno menestrello, mentre disegna non smette di parlare e racconta quello che fa, l’origine di quei materiali, la tecnica che utilizza ma anche la storia della città, l’anima sotterranea che porta Alghero a parlare tre lingue: il sardo, il catalano e il napoletano, influenze culturali diverse che si ritrovano in città, nella sua architettura, nella sua cultura e nella sua cucina.

Per fortuna quel giorno mi sono ricordata di filmare così posso condividere con te quelle emozioni.

Ho chiesto a Elio di intitolare il mio piccolo quadretto “Nuovi inizi di libertà” perchè sapevo che quell’incontro e quella vacanza avrebbero in qualche modo segnato un momento di svolta e di libertà, fosse anche solo da errate convinzioni che mi avevano limitata. E’ stato un regalo della vita poter incontrare Elio, un difensore gentile della natura e delle sue ricchezze che trasforma in arte.

Adesso la sua cartolina è sempre sulla mia scrivania e ogni tanto la guardo per ricordarmi di quei momenti e di quel messaggio potente.

Capo Caccia dal vero e dipinto da Elio
il quadretto con i colori naturali
Bicchieri, perchè sceglierli in borosilicato

Bicchieri, perchè sceglierli in borosilicato

Di solito quando si parla di bicchieri la grossa distinzione che si fa è tra quelli in vetro e quelli in cristallo, a cui si associano in maniera generica due fasce di prezzo e di mercato. In realtà entrambe i materiali meriterebbero un approfondimento perché, soprattutto del vetro, esistono diverse varianti a cui corrispondono poi caratteristiche del prodotto finale abbastanza distintive. Tra queste varianti oggi mi voglio soffermare sul vetro borosilicato, materiale molto utilizzato ma ancora poco conosciuto nelle sue caratteristiche specifiche.

Per verificare questa affermazione nei giorni scorsi ho fatto un veloce sondaggio tra alcune amiche: quasi nessuna conosceva questo nome e quindi non riusciva ad associarvi nessun prodotto e caratteristica. Eppure, in ogni cucina c’è una teglia in vetro borosilicato, solo che lo chiamiamo Pyrex®, nome commerciale che ha finito per identificarsi con il prodotto, come è accaduto per lo Scotch® o il Post-it®.

Oltre che per le teglie e i contenitori da cucina, il borosilicato viene utilizzato tantissimo nel settore farmaceutico e per produrre oggetti per la tavola come bicchieri, caraffe, decanter, tazze e tazzine e molto altro.

Girando per le varie fiere specializzate mi è capitato spesso di imbattermi in aziende del tableware che hanno linee o l’intera produzione in borosilicato. Prodotti molto belli e raffinati che hanno attratto la mia attenzione per la loro estetica ma che ho imparato ad apprezzare anche dal punto di vista tecnico. E’ nata così l’idea di questo articolo in cui ti parlerò un po’ meglio di questo materiale e di mostrerò una selezione delle più recenti novità presentate sul mercato.

Ottavio bicchiere in borosilicato di Blueside Emotional Design

LE PROPRIETA’ DEL VETRO BOROSILICATO

Il vetro borosilicato è stato realizzato per la prima volta in Germania dal chimico Tedesco Otto Schott tra il 1887 e il 1893, per poi diffondersi sia nel settore chimico-farmaceutico che in quello della cucina nei primi anni del ‘900. E’ del 1915 la creazione da parte di un’azienda americana del marchio Pyrex, rapidamente diffuso anche in Europa.

Il borosilicato è costituito da componenti naturali, quali silice e ossidi di sodio e calcio, che non hanno effetti negativi sulla salute. Fonde ad una temperatura molto più alta del vetro normale e la sua struttura molecolare è molto forte e per questo ha un alto grado di inerzia.

Proprio la sua composizione e struttura ne garantiscono alcune caratteristiche molto importanti quali la resistenza meccanica, quella agli agenti chimici e agli shock termici.

In altre parole, si rompe e sbecca meno facilmente, non si graffia, resiste alle alte temperature come alle basse e al passaggio dal freddo al caldo. 

Dal punto di vista estetico è molto trasparente e brillante e può essere lavorato in spessori molto sottili, il che permette di ottenere oggetti molto eleganti, delicati ma non fragili.

Non essendo poroso è anche igienico perché non trattiene batteri e nello stesso tempo non altera il sapore dei cibi e dei liquidi che a loro volta non modificano la sua lucentezza: per questo non si opacizza, non si macchia e non prende nessun odore.

Ti è mai capitato di usare un bicchiere e di sentire odore di detersivo? O di tirarlo fuori da un armadio dove lo hai lasciato per un po’ di tempo e di avvertire un sentore di vecchio o di chimico? A me sì e lo trovo poco gradevole. Come pure di andare in una pasticceria di un certo livello e che mi fosse portato un bicchiere per l’acqua completamente rigato o di dover buttare via dei bicchieri diventati inguaribilmente opachi o alonati.

Tutte esperienze che si possono evitare facendo maggiore attenzione ai lavaggi, a dove e come riponiamo i bicchieri ma anche alla scelta del materiale.

In buona sostanza quando ti propongono dei bicchieri in borosilicato e costano un po’ di più considera che ti potrebbero durare molto di più e che soprattutto la loro bellezza rimane inalterata nel tempo.

Ottavio bicchiere in borosilicato di Blueside Emotional Design

LA LAVORAZIONE DEI BICCHIERI IN BOROSILICATO

Prima ho accennato a una caratteristica estetica degli oggetti per la tavola in borosilicato: lo spessore molto sottile. Questo è reso possibile dalla lavorazione manuale che viene fatta per ottenerli. Quasi tutte le aziende che propongono oggetti per la tavola in borosilicato si avvalgono di maestri vetrai che li realizzano a uno a uno rifacendosi ad un’arte antica. Quelle che invece sono aggiornate sono le forme, studiate secondo i principi del design per unire eleganza, funzionalità e personalità: oggetti poetici che lasciano incantati.

Questo però lo lascio giudicare a te, rimandandoti alla carrellata di proposte delle aziende che ho selezionato.

lavorazione del vetro borosilicato

LE PROPOSTE DELLE AZIENDE DEL TABLEWARE

Il vetro borosilicato assomiglia esteticamente molto al vetro, ma in realtà ha caratteristiche tecniche e meccaniche diverse: è molto più trasparente, robusto e resistente sia agli sbalzi termici che agli agenti chimici e tutto ciò lo rende un materiale molto interessante.

Nella vita di tutti i giorni lo conosciamo come Pirex®. Il realtà Pirex è un marchio commerciale di proprietà di un’azienda, che con il tempo è diventato sinonimo di una gamma di prodotti: le teglie e i contenitori che vanno sia in forno, che in frigo e in freezer. E’ proprio infatti grazie alla sua particolare resistenza che il borosilicato può essere usato in condizioni termiche così diverse, garantendo per altro di non rilasciare e assorbire nessuna sostanza.

Oltre ai contenitori già citati il borosilicato viene spesso usato anche da noti brand per creare linee di bicchieri dall’estetica moderna che hanno il pregio di rompersi meno facilmente, di non graffiarsi e non opacizzarsi.

Questo allunga molto la vita dei bicchieri in borosilicato rispetto a quelli in vetro che invece con il tempo si rovinano, ma ahimè, se si rompono non possono essere riciclati come quelli in vetro. Anche se a dire il vero, essendo di solito bicchieri fatti a mano, ci sono aziende che prevedono addirittura di aggiustarli.

Blueside Emotional Design

fferrone

Ichendorf

Zafferano

COME RICICLARE IL VETRO BOROSILICATO

Un’ultima nota prima di chiudere questo approfondimento: se e quando i bicchieri in borosilicato si dovessero rompere cosa ne faccio? Proprio la sua caratteristica tecnica principale, la componente chimico-fisica del vetro borosilicato che gli offre tanti vantaggi, è il limite alla sua riciclabilità. Il fatto di fondere a una temperatura maggiore rispetto al vetro non permette infatti di inserire il borosilicato nello stesso ciclo di recupero e trasformazione del vetro. Deve essere smaltito nella pattumiera indifferenziata o ancora meglio portato direttamente in discarica, come facciamo per tutto ciò che è in ceramica.

Questo non significa che il borosilicato non possa essere riciclato tour court, ma che gli impianti di smaltimento e trasformazione oggi in uso non sono pensati per riciclare anche il borosilicato.

Va anche detto che, secondo le indicazioni del COREVE (consorzio per il recupero del vetro) tutti i bicchieri non dovrebbero essere smaltiti nella campana del vetro, proprio perché è molto difficile distinguere ad occhio nudo se si tratti di bicchieri in vetro, in borosilicato, in cristallo o altri materiali rischiando di “inquinare” il processo di riciclo. Ne ho parlato meglio in un articolo dedicato proprio al riciclo del vetro che trovi qui >>.

2022 anno internazionale del vetro, campione di riciclabilità

2022 anno internazionale del vetro, campione di riciclabilità

L’ONU ha dichiarato il 2022 anno internazionale del vetro. Il vetro è tra i materiali di uso comune più longevi: ha infatti 5000 anni di storia alle spalle ed è tra i più pratici, economici e diffusi.

Il vetro però ha anche un altro palmares importante: è il materiale con la migliore e maggiore riciclabilità ed è per questo che l’ONU ha deciso di promuoverne l’utilizzo.

Un contenitore in vetro può essere lavato e riutilizzato tantissime volte e quando viene eliminato il suo materiale è riciclabile fino a 7 volte senza perdita di materiale e qualità. Questo riduce sia l’inquinamento da rifiuti che quello legato all’estrazione delle materie prime e alla produzione di oggetti ex novo. Va detto di contro che il vetro non è biodegradabile quindi è importante non lasciarlo in natura.

Il vetro può essere considerato quindi il campione dell’economia circolare e in tal senso è tra i materiali da preferire tra quelli che vengono usati per produrre gli oggetti che usiamo in tavola e in cucina.

Attenzione però, molti di questi oggetti hanno in comune con il vetro solo alcune caratteristiche estetiche, mentre la loro composizione è poi diversa e per questo non possono essere conferiti nelle campane e nei bidoni del vetro. Il rischio è infatti quello di vanificare le operazioni di smaltimento e riciclo.

Oggi in Italia viene riciclato il 77,8% dei contenitori in vetro (fonte COREVE): una percentuale piuttosto alta che può essere ulteriormente migliorata con un’informazione più accurata e facendo più attenzione a ciò che inseriamo nei bidoni verdi . Per questo che ho deciso di approfondire questo argomento e di condividere con te alcune informazioni utili che spesso non conosciamo.

centrotavola per una cena in bianco

BICCHIERI, BOTTIGLIE E STOVIGLIE IN VETRO: COME RICICLARLI IN MODO CORRETTO

Sulle nostre tavole e sugli scaffali delle nostre cucine ci sono tantissimi oggetti che potremmo genericamente definire in vetro: bicchieri, caraffe, bottiglie, decanter, insalatiere, contenitori per la cottura, la refrigerazione e la conservazione, vasi e vasetti e tanti altri accessori.

E’ molto molto importante però togliere quell’aggettivo “genericamente” davanti a vetro e capire quali tipologie di materiale abbiamo esattamente tra le mani per capirne proprietà e quindi anche modalità di riciclo.

Il decalogo di COREVE, il Consorzio recupero vetro, invita a inserire nei bidoni SOLO bottiglie e vasetti in vetro tipo quelli delle marmellate e delle conserve, ma non quelli dei medicinali. 

Sì, hai letto bene, i bicchieri non rientrano tra gli oggetti che COREVE indica di riciclare nelle campane del vetro. Questo perché è difficile distinguere a occhio nudo la loro composizione e questo potrebbe rendere molto complesse e costose le operazioni di riciclo o addirittura vanificarle. Come ti spiegherò infatti più sotto per esempio i bicchieri in cristallo o in borosilicato non possono essere smaltiti con il vetro, come pure altri oggetti fragili che abbiamo in casa.

 

Quali sono quindi i materiali che non vanno riciclati con il vetro normale?

i vetri artistici

Quando il vetro viene mescolato con altri materiali come nel caso di quelli colorati o dipinti, non può più essere riciclato. Gli elementi decorativi vanno infatti ad inquinare il vetro puro che perde alcune sue caratteristiche.

dettaglio fiorito di una tavola in bianco

il vetro borosilicato

Il vetro borosilicato assomiglia esteticamente molto al vetro, ma in realtà ha caratteristiche tecniche e meccaniche diverse: è molto più trasparente, robusto e resistente sia agli sbalzi termici che agli agenti chimici e tutto ciò lo rende un materiale molto interessante.

Nella vita di tutti i giorni lo conosciamo come Pirex©. Il realtà Pirex è un marchio commerciale di proprietà di un’azienda, che con il tempo è diventato sinonimo di una gamma di prodotti: le teglie e i contenitori che vanno sia in forno, che in frigo e in freezer. E’ proprio infatti grazie alla sua particolare resistenza che il borosilicato può essere usato in condizioni termiche così diverse, garantendo per altro di non rilasciare e assorbire nessuna sostanza.

Oltre ai contenitori già citati il borosilicato viene spesso usato anche da noti brand per creare linee di bicchieri dall’estetica moderna che hanno il pregio di rompersi meno facilmente, di non graffiarsi e non opacizzarsi.

Questo allunga molto la vita dei bicchieri in borosilicato rispetto a quelli in vetro che invece con il tempo si rovinano, ma ahimè, se si rompono non possono essere riciclati come quelli in vetro. Anche se a dire il vero, essendo di solito bicchieri fatti a mano, ci sono aziende che prevedono addirittura di aggiustarli.

bicchiere Botero di Blueside Emotional Design

la ceramica e la porcellana

La ceramica e la porcellana vengono considerati materiali inerti e non si possono buttare nel bidone del vetro. Anzi, bisogna fare attenzione che neppure un frammento si mescoli al vetro. Questo perché la ceramica non può essere fusa, cosa invece si fa con il vetro, e questo fa sì che se in mezzo al vetro rimangono frammenti di ceramica questi ultimi “sporcano” il vetro rifuso creando dei sassolini che lo rendono più fragile. Per questo motivo quando si rompe un piatto in ceramica o diventa troppo vecchio e rovinato è importante metterlo nell’indifferenziata o andare a portarlo direttamente all’isola ecologica, dove di solito si trovano contenitori dedicati in cui depositarli.

i dettagli della tua apparecchiatura devono essere tutti coordinati

altri materiali vetrosi che non si possono riciclare

Un brevissimo accenno ad altri oggetti in vetro che pur non essendo usati per la tavola però abbiamo comunemente in casa e che non devono essere riciclati insieme al vetro. Sto parlando di lampadine, dei vetri delle finestre, dei neon e degli specchi. Ognuno di questi materiali deve essere conferito direttamente all’isola ecologica.

centrotavola con fiori bianchi estivi

RIUSO CREATIVO DI BICCHIERI E PIATTI ROTTI E SPAIATI

Quando un bicchiere si rompe di solito lo eliminiamo e non ci pensiamo più. In realtà grazie alla tecnica giapponese del kitsugi potremmo ripararlo. Conosciuta ormai anche da noi soprattutto per riparare ciotole e piatti, questa tecnica può essere usata anche per il vetro con risultati molto originali che rendono un bicchiere una piccola opera d’arte.

centrotavola con fiori bianchi estivi

Se invece non riusciamo a applicare questa tecnica che richiede tempo e un pò di manualità, e decidiamo di eliminare i cocci del bicchiere rotto, ricordiamoci che i suoi fratelli, se pur ormai spaiati, possono riutilizzati mescolandoli ad altri servizi per un’apparecchiatura dallo stile eclettico. Il mix and match permette infatti di dare carattere alla tavola e nello stesso di recuperare singoli pezzi preziosi valorizzandoli.

I bicchieri spaiati poi ti possono servire per comporre centrotavola interessanti mescolati magari ad altri oggetti di recupero, come per esempio le tazze. Io amo molto creare piccole composizioni sostenibili in contenitori non convenzionali tanto che ne ho fatto l’argomento di un corso specifico.

centrotavola fiorito nei bicchieri

Adesso che ne sai un pò di più sono sicura che farai più attenzione tutte le volte che si rompe qualche cosa in vetro. Personalmente ne ho parlato con famiglia e amici, scoprendo che molti avevano un pò di confusione in merito e sono quindi felice di aver avuto lo spunto di scrivere questo articolo: ogni piccolo gesto è importante per migliorare il nostro mondo.

 

foto: Unplash tranne foto bicchiere vino rosso che è di Blueside Emotional Design e quella con la composizione nei bicchieri che è mia