Bicchieri, perchè sceglierli in borosilicato

Bicchieri, perchè sceglierli in borosilicato

Di solito quando si parla di bicchieri la grossa distinzione che si fa è tra quelli in vetro e quelli in cristallo, a cui si associano in maniera generica due fasce di prezzo e di mercato. In realtà entrambe i materiali meriterebbero un approfondimento perché, soprattutto del vetro, esistono diverse varianti a cui corrispondono poi caratteristiche del prodotto finale abbastanza distintive. Tra queste varianti oggi mi voglio soffermare sul vetro borosilicato, materiale molto utilizzato ma ancora poco conosciuto nelle sue caratteristiche specifiche.

Per verificare questa affermazione nei giorni scorsi ho fatto un veloce sondaggio tra alcune amiche: quasi nessuna conosceva questo nome e quindi non riusciva ad associarvi nessun prodotto e caratteristica. Eppure, in ogni cucina c’è una teglia in vetro borosilicato, solo che lo chiamiamo Pyrex®, nome commerciale che ha finito per identificarsi con il prodotto, come è accaduto per lo Scotch® o il Post-it®.

Oltre che per le teglie e i contenitori da cucina, il borosilicato viene utilizzato tantissimo nel settore farmaceutico e per produrre oggetti per la tavola come bicchieri, caraffe, decanter, tazze e tazzine e molto altro.

Girando per le varie fiere specializzate mi è capitato spesso di imbattermi in aziende del tableware che hanno linee o l’intera produzione in borosilicato. Prodotti molto belli e raffinati che hanno attratto la mia attenzione per la loro estetica ma che ho imparato ad apprezzare anche dal punto di vista tecnico. E’ nata così l’idea di questo articolo in cui ti parlerò un po’ meglio di questo materiale e di mostrerò una selezione delle più recenti novità presentate sul mercato.

Ottavio bicchiere in borosilicato di Blueside Emotional Design

LE PROPRIETA’ DEL VETRO BOROSILICATO

Il vetro borosilicato è stato realizzato per la prima volta in Germania dal chimico Tedesco Otto Schott tra il 1887 e il 1893, per poi diffondersi sia nel settore chimico-farmaceutico che in quello della cucina nei primi anni del ‘900. E’ del 1915 la creazione da parte di un’azienda americana del marchio Pyrex, rapidamente diffuso anche in Europa.

Il borosilicato è costituito da componenti naturali, quali silice e ossidi di sodio e calcio, che non hanno effetti negativi sulla salute. Fonde ad una temperatura molto più alta del vetro normale e la sua struttura molecolare è molto forte e per questo ha un alto grado di inerzia.

Proprio la sua composizione e struttura ne garantiscono alcune caratteristiche molto importanti quali la resistenza meccanica, quella agli agenti chimici e agli shock termici.

In altre parole, si rompe e sbecca meno facilmente, non si graffia, resiste alle alte temperature come alle basse e al passaggio dal freddo al caldo. 

Dal punto di vista estetico è molto trasparente e brillante e può essere lavorato in spessori molto sottili, il che permette di ottenere oggetti molto eleganti, delicati ma non fragili.

Non essendo poroso è anche igienico perché non trattiene batteri e nello stesso tempo non altera il sapore dei cibi e dei liquidi che a loro volta non modificano la sua lucentezza: per questo non si opacizza, non si macchia e non prende nessun odore.

Ti è mai capitato di usare un bicchiere e di sentire odore di detersivo? O di tirarlo fuori da un armadio dove lo hai lasciato per un po’ di tempo e di avvertire un sentore di vecchio o di chimico? A me sì e lo trovo poco gradevole. Come pure di andare in una pasticceria di un certo livello e che mi fosse portato un bicchiere per l’acqua completamente rigato o di dover buttare via dei bicchieri diventati inguaribilmente opachi o alonati.

Tutte esperienze che si possono evitare facendo maggiore attenzione ai lavaggi, a dove e come riponiamo i bicchieri ma anche alla scelta del materiale.

In buona sostanza quando ti propongono dei bicchieri in borosilicato e costano un po’ di più considera che ti potrebbero durare molto di più e che soprattutto la loro bellezza rimane inalterata nel tempo.

Ottavio bicchiere in borosilicato di Blueside Emotional Design

LA LAVORAZIONE DEI BICCHIERI IN BOROSILICATO

Prima ho accennato a una caratteristica estetica degli oggetti per la tavola in borosilicato: lo spessore molto sottile. Questo è reso possibile dalla lavorazione manuale che viene fatta per ottenerli. Quasi tutte le aziende che propongono oggetti per la tavola in borosilicato si avvalgono di maestri vetrai che li realizzano a uno a uno rifacendosi ad un’arte antica. Quelle che invece sono aggiornate sono le forme, studiate secondo i principi del design per unire eleganza, funzionalità e personalità: oggetti poetici che lasciano incantati.

Questo però lo lascio giudicare a te, rimandandoti alla carrellata di proposte delle aziende che ho selezionato.

lavorazione del vetro borosilicato

LE PROPOSTE DELLE AZIENDE DEL TABLEWARE

Il vetro borosilicato assomiglia esteticamente molto al vetro, ma in realtà ha caratteristiche tecniche e meccaniche diverse: è molto più trasparente, robusto e resistente sia agli sbalzi termici che agli agenti chimici e tutto ciò lo rende un materiale molto interessante.

Nella vita di tutti i giorni lo conosciamo come Pirex®. Il realtà Pirex è un marchio commerciale di proprietà di un’azienda, che con il tempo è diventato sinonimo di una gamma di prodotti: le teglie e i contenitori che vanno sia in forno, che in frigo e in freezer. E’ proprio infatti grazie alla sua particolare resistenza che il borosilicato può essere usato in condizioni termiche così diverse, garantendo per altro di non rilasciare e assorbire nessuna sostanza.

Oltre ai contenitori già citati il borosilicato viene spesso usato anche da noti brand per creare linee di bicchieri dall’estetica moderna che hanno il pregio di rompersi meno facilmente, di non graffiarsi e non opacizzarsi.

Questo allunga molto la vita dei bicchieri in borosilicato rispetto a quelli in vetro che invece con il tempo si rovinano, ma ahimè, se si rompono non possono essere riciclati come quelli in vetro. Anche se a dire il vero, essendo di solito bicchieri fatti a mano, ci sono aziende che prevedono addirittura di aggiustarli.

Blueside Emotional Design

fferrone

Ichendorf

Zafferano

COME RICICLARE IL VETRO BOROSILICATO

Un’ultima nota prima di chiudere questo approfondimento: se e quando i bicchieri in borosilicato si dovessero rompere cosa ne faccio? Proprio la sua caratteristica tecnica principale, la componente chimico-fisica del vetro borosilicato che gli offre tanti vantaggi, è il limite alla sua riciclabilità. Il fatto di fondere a una temperatura maggiore rispetto al vetro non permette infatti di inserire il borosilicato nello stesso ciclo di recupero e trasformazione del vetro. Deve essere smaltito nella pattumiera indifferenziata o ancora meglio portato direttamente in discarica, come facciamo per tutto ciò che è in ceramica.

Questo non significa che il borosilicato non possa essere riciclato tour court, ma che gli impianti di smaltimento e trasformazione oggi in uso non sono pensati per riciclare anche il borosilicato.

Va anche detto che, secondo le indicazioni del COREVE (consorzio per il recupero del vetro) tutti i bicchieri non dovrebbero essere smaltiti nella campana del vetro, proprio perché è molto difficile distinguere ad occhio nudo se si tratti di bicchieri in vetro, in borosilicato, in cristallo o altri materiali rischiando di “inquinare” il processo di riciclo. Ne ho parlato meglio in un articolo dedicato proprio al riciclo del vetro che trovi qui >>.

2022 anno internazionale del vetro, campione di riciclabilità

2022 anno internazionale del vetro, campione di riciclabilità

L’ONU ha dichiarato il 2022 anno internazionale del vetro. Il vetro è tra i materiali di uso comune più longevi: ha infatti 5000 anni di storia alle spalle ed è tra i più pratici, economici e diffusi.

Il vetro però ha anche un altro palmares importante: è il materiale con la migliore e maggiore riciclabilità ed è per questo che l’ONU ha deciso di promuoverne l’utilizzo.

Un contenitore in vetro può essere lavato e riutilizzato tantissime volte e quando viene eliminato il suo materiale è riciclabile fino a 7 volte senza perdita di materiale e qualità. Questo riduce sia l’inquinamento da rifiuti che quello legato all’estrazione delle materie prime e alla produzione di oggetti ex novo. Va detto di contro che il vetro non è biodegradabile quindi è importante non lasciarlo in natura.

Il vetro può essere considerato quindi il campione dell’economia circolare e in tal senso è tra i materiali da preferire tra quelli che vengono usati per produrre gli oggetti che usiamo in tavola e in cucina.

Attenzione però, molti di questi oggetti hanno in comune con il vetro solo alcune caratteristiche estetiche, mentre la loro composizione è poi diversa e per questo non possono essere conferiti nelle campane e nei bidoni del vetro. Il rischio è infatti quello di vanificare le operazioni di smaltimento e riciclo.

Oggi in Italia viene riciclato il 77,8% dei contenitori in vetro (fonte COREVE): una percentuale piuttosto alta che può essere ulteriormente migliorata con un’informazione più accurata e facendo più attenzione a ciò che inseriamo nei bidoni verdi . Per questo che ho deciso di approfondire questo argomento e di condividere con te alcune informazioni utili che spesso non conosciamo.

centrotavola per una cena in bianco

BICCHIERI, BOTTIGLIE E STOVIGLIE IN VETRO: COME RICICLARLI IN MODO CORRETTO

Sulle nostre tavole e sugli scaffali delle nostre cucine ci sono tantissimi oggetti che potremmo genericamente definire in vetro: bicchieri, caraffe, bottiglie, decanter, insalatiere, contenitori per la cottura, la refrigerazione e la conservazione, vasi e vasetti e tanti altri accessori.

E’ molto molto importante però togliere quell’aggettivo “genericamente” davanti a vetro e capire quali tipologie di materiale abbiamo esattamente tra le mani per capirne proprietà e quindi anche modalità di riciclo.

Il decalogo di COREVE, il Consorzio recupero vetro, invita a inserire nei bidoni SOLO bottiglie e vasetti in vetro tipo quelli delle marmellate e delle conserve, ma non quelli dei medicinali. 

Sì, hai letto bene, i bicchieri non rientrano tra gli oggetti che COREVE indica di riciclare nelle campane del vetro. Questo perché è difficile distinguere a occhio nudo la loro composizione e questo potrebbe rendere molto complesse e costose le operazioni di riciclo o addirittura vanificarle. Come ti spiegherò infatti più sotto per esempio i bicchieri in cristallo o in borosilicato non possono essere smaltiti con il vetro, come pure altri oggetti fragili che abbiamo in casa.

 

Quali sono quindi i materiali che non vanno riciclati con il vetro normale?

i vetri artistici

Quando il vetro viene mescolato con altri materiali come nel caso di quelli colorati o dipinti, non può più essere riciclato. Gli elementi decorativi vanno infatti ad inquinare il vetro puro che perde alcune sue caratteristiche.

dettaglio fiorito di una tavola in bianco

il vetro borosilicato

Il vetro borosilicato assomiglia esteticamente molto al vetro, ma in realtà ha caratteristiche tecniche e meccaniche diverse: è molto più trasparente, robusto e resistente sia agli sbalzi termici che agli agenti chimici e tutto ciò lo rende un materiale molto interessante.

Nella vita di tutti i giorni lo conosciamo come Pirex©. Il realtà Pirex è un marchio commerciale di proprietà di un’azienda, che con il tempo è diventato sinonimo di una gamma di prodotti: le teglie e i contenitori che vanno sia in forno, che in frigo e in freezer. E’ proprio infatti grazie alla sua particolare resistenza che il borosilicato può essere usato in condizioni termiche così diverse, garantendo per altro di non rilasciare e assorbire nessuna sostanza.

Oltre ai contenitori già citati il borosilicato viene spesso usato anche da noti brand per creare linee di bicchieri dall’estetica moderna che hanno il pregio di rompersi meno facilmente, di non graffiarsi e non opacizzarsi.

Questo allunga molto la vita dei bicchieri in borosilicato rispetto a quelli in vetro che invece con il tempo si rovinano, ma ahimè, se si rompono non possono essere riciclati come quelli in vetro. Anche se a dire il vero, essendo di solito bicchieri fatti a mano, ci sono aziende che prevedono addirittura di aggiustarli.

bicchiere Botero di Blueside Emotional Design

la ceramica e la porcellana

La ceramica e la porcellana vengono considerati materiali inerti e non si possono buttare nel bidone del vetro. Anzi, bisogna fare attenzione che neppure un frammento si mescoli al vetro. Questo perché la ceramica non può essere fusa, cosa invece si fa con il vetro, e questo fa sì che se in mezzo al vetro rimangono frammenti di ceramica questi ultimi “sporcano” il vetro rifuso creando dei sassolini che lo rendono più fragile. Per questo motivo quando si rompe un piatto in ceramica o diventa troppo vecchio e rovinato è importante metterlo nell’indifferenziata o andare a portarlo direttamente all’isola ecologica, dove di solito si trovano contenitori dedicati in cui depositarli.

i dettagli della tua apparecchiatura devono essere tutti coordinati

altri materiali vetrosi che non si possono riciclare

Un brevissimo accenno ad altri oggetti in vetro che pur non essendo usati per la tavola però abbiamo comunemente in casa e che non devono essere riciclati insieme al vetro. Sto parlando di lampadine, dei vetri delle finestre, dei neon e degli specchi. Ognuno di questi materiali deve essere conferito direttamente all’isola ecologica.

centrotavola con fiori bianchi estivi

RIUSO CREATIVO DI BICCHIERI E PIATTI ROTTI E SPAIATI

Quando un bicchiere si rompe di solito lo eliminiamo e non ci pensiamo più. In realtà grazie alla tecnica giapponese del kitsugi potremmo ripararlo. Conosciuta ormai anche da noi soprattutto per riparare ciotole e piatti, questa tecnica può essere usata anche per il vetro con risultati molto originali che rendono un bicchiere una piccola opera d’arte.

centrotavola con fiori bianchi estivi

Se invece non riusciamo a applicare questa tecnica che richiede tempo e un pò di manualità, e decidiamo di eliminare i cocci del bicchiere rotto, ricordiamoci che i suoi fratelli, se pur ormai spaiati, possono riutilizzati mescolandoli ad altri servizi per un’apparecchiatura dallo stile eclettico. Il mix and match permette infatti di dare carattere alla tavola e nello stesso di recuperare singoli pezzi preziosi valorizzandoli.

I bicchieri spaiati poi ti possono servire per comporre centrotavola interessanti mescolati magari ad altri oggetti di recupero, come per esempio le tazze. Io amo molto creare piccole composizioni sostenibili in contenitori non convenzionali tanto che ne ho fatto l’argomento di un corso specifico.

centrotavola fiorito nei bicchieri

Adesso che ne sai un pò di più sono sicura che farai più attenzione tutte le volte che si rompe qualche cosa in vetro. Personalmente ne ho parlato con famiglia e amici, scoprendo che molti avevano un pò di confusione in merito e sono quindi felice di aver avuto lo spunto di scrivere questo articolo: ogni piccolo gesto è importante per migliorare il nostro mondo.

 

foto: Unplash tranne foto bicchiere vino rosso che è di Blueside Emotional Design e quella con la composizione nei bicchieri che è mia

I piatti bianchi: cornici preziose per le preparazioni degli chef

I piatti bianchi: cornici preziose per le preparazioni degli chef

I piatti bianchi rimangono un must nella ristorazione anche se negli ultimi anni si sono fatti avanti anche altri colori e fantasie. La neutralità del bianco consente infatti di non interferire con il colore dei cibi che vengono serviti. Per questo rimangono una parte importante nella proposta delle aziende del settore tableware e a HOST 2021 ne ho trovati di meravigliosi.

PIATTI COME CORNICI DI OPERE CULINARIE

I piatti bianchi sono per gli chef come tele su cui disporre la propria opera gastronomica. O meglio, come cornici che impreziosiscono e danno risalto al cibo, creano un contesto ed esaltano la creatività e la tecnica. 

Dire bianco però non vuol dire dire banale, anzi. I piatti bianchi nel tempo si sono via via trasformati fino a diventare loro stessi delle opere d’arte da ammirare per la lavorazione e il design. Sempre più grandi e dalle forme più svariate, sono impreziositi con le decorazioni a sbalzo o a incisione o con finiture che catturano lo sguardo e invitano al tatto. Tante le varianti per le tavole più classiche a quelle più moderne o minimal, uniti da un unico intento: dare personalità alla tavola. Piatti che accolgono impiattamenti pensati per stupire e rendere l’esperienza culinaria ancora più emozionante.

Sempre maggiore è la ricerca in tal senso delle aziende del tableware in tema di materiali, finiture e decorazioni.

Sotto trovi una ricca gallery delle proposte più interessanti viste all’edizione di ottobre 2021 di HOST, la principale fiera internazionale dedicata al settore della ristorazione e dell’accoglienza che dopo il fermo dovuto alla pandemia ha raccolto migliaia di visitatori ed espositori provenienti da tutto il mondo a dimostrazione della vitalità ed interesse di questo settore.

PIATTI PER LA RISTORAZIONE: BIG IS BETTER

Ormai da tempo ci siamo abituati a vedere nei ristoranti piatti di dimensioni extra-large, non tanto per accogliere maggiori quantità di cibo, anzi al contrario le porzioni nella ristorazione gourmet sono sempre più ridotte ma con un’estetica sempre più curata. Maggiore è la cura nell’estetica dell’impiattamento e più alto è il livello del ristorante maggiori diventano anche le dimensioni dei piatti utilizzati. La dimensione e la forma del piatto rende infatti ancora più teatrale la proposta.

L’effetto wow è esaltato dai gesti del cameriere nel disporre il piatto sul tavolo e la sensazione che si vuole ricreare è quella di essere di fronte a uno spettacolo straordinario.

IL PIATTO BIANCO SI FA PREZIOSO

La porcellana si apre alla creatività e se le aziende storiche ricorrono a decorazioni complesse che rendono il piatto una vera e propria opera d’arte, molte altre proposte sono nell’ottica dei grafismi interpretati con righe geometriche, sovrapposizioni o cerchi concentrici.

Interessanti le proposte che ricreano con la ceramica sensazioni che rimandano ad altri materiali come la carta stropicciata, la pietra ruvida o invece quella porosa. Solchi, puntinature e piccoli crateri evocano mondi naturali.

Tutte lavorazioni che creano sul piatto giochi di luci ed ombre che li rendono più interessanti.

Non mancano proposte che fanno del minimalismo la cifra stilistica in cui è la forma più che la lavorazione a impreziosire il piatto.

piatti per la ristorazione firmati Bernardeau

La Maison Bernardeau, storica azienda francese si contraddistingue per una proposta di porcellane di alta gamma. Nella foto piatti per la ristorazione della linea Ecume con un intaglio con tanti piccoli crateri che dà matericità e al contempo modernità al piatto. 

piatti per la ristorazione di Degrenne

In casa Degrenne il piatto diventa anche sotto piatto con l’aggiunta di un secondo accessorio. Anche in questo caso si punta su un effetto materico con picchiettature irregolari. 

piatti per la ristorazione di Le Coq

Collezione Hesperis (rotondo) ed Ellenika (quadrato) di Le Coq Porcelain, azienda italiana specializzata nella ristorazione.

piatti per la ristorazione firmati Vista Alegre

Vista Alegre, dal 1824 produttrice di porcellane e cristalleria per la tavola e la ristorazione, offre una gamma ampia di porcellane bianche con decorazioni molte delicate per una tavola raffinata e poetica.

piatti dell'azienda francese Montgolfier

Di gusto più grafico la proposta di Montgolfier. 

piatti per la ristorazione firmati Villeroy & Boch

Due proposte dal carattere diverso di Villeroy & Boch: la prima che punta sulla matericità di una porcellana che richiama la pietra tanto da scegliere una finitura opaca molto suggestica. La purezza delle forme e lo studio di elementi iconici caratterizzano invece la seconda.

la proposta di Cook Play

Fondata da un gruppo di giovani designer spagnoli, Cook Play propone elementi sempre e solo bianchi che si distinguono per una finitura opaca ma velluta al tatto, spessori sottili e sopratutto forme ergonomiche studiate per un tipo di cucina fusion e moderna fatta di assaggi e porzioni che richiamano le tapas spagnole.

piatti per la ristorazione firmati Studio Raw

I piatti per la ristorazione personalizzabili firmati da Studio Raw.

piatti per la ristorazione di Costa Boda

Costa Nova, azienda portoghese, già da tempo sta puntando su linee tableware realizzate con materiali riciclato per essere sempre più sostenibili.

la proposta di Meissen

Chiudiamo questa carrellata con due esempi della produzione Meissen, la più antica fabbrica di porcellane europee che da secoli fa dei piatti delle piccole opere d’arte. 

NB: Tutte le foto di questo articolo sono state scattate da me. Nella foto di apertura una delle tante proposte di Vista Alegre.

Cena in bianco: come apparecchiare la tavola con eleganza e personalità

Cena in bianco: come apparecchiare la tavola con eleganza e personalità

Il chiaro di luna, l’aria fresca della sera dopo una giornata assolata, tavola e outfit coordinati fanno delle cene total white momenti ricchi di fascino e suggestioni.

Riunire gli amici scegliendo un tema è sempre un modo per coinvolgerli già prima che la cena abbia inizio, creare suspense e rendere l’incontro più divertente. Il risultato finale memorabile val quindi un po’ di attenzioni in più nell’organizzare il nostro evento ed allestire la tavola.

Come allestire quindi la tavola in bianco in modo elegante e interessante? Segui i miei consigli e vedrai che sarà tutto più semplice e divertente anche per te che tiri le fila della serata.

CONSIGLI PER UNA TAVOLA IN BIANCO CHIC e INTERESSANTE

Una tavola a tema richiede molta attenzione ai dettagli e un coordinamento perfetto tra tutti gli elementi che compongono la mise en place. Perché una tavola a tema è come una storia, ogni elemento ha il suo ruolo e la sua parte e tutti devono parlare lo stesso linguaggio.

Il tema del total white può sembrare tra i temi più semplici: in fondo tutti abbiamo in casa tovaglie e piatti bianchi. In realtà però nasconde qualche piccola insidia: il rischio è infatti che il mono colore renda la tua tavola un po’ piatta e noiosa.

Per questo è importante utilizzare materiali diversi, ricorrere al mix&match e alla stratificazione così che il risultato d’insieme risulti visivamente interessante senza perdere però in raffinatezza ed eleganza. Vediamo nei dettagli quali scelte fare.

centrotavola per una cena in bianco

LA TOVAGLIA: RIDIAMO LUSTRO A QUELLA RICAMATA DELLA NONNA

Il primo elemento da scegliere è sicuramente la tovaglia. La tavola in bianco è l’occasione ideale per aprire i cassettoni e tirar fuori la tovaglia ricamata della nonna e farla diventare la protagonista della tua cena.

Per valorizzare i suoi ricami e trafori puoi decidere di sovrapporla ad un’altra tovaglia sempre bianca ma liscia: questa stratificazione ha diversi vantaggi. Primo nasconde il colore del tavolo che potrebbe disturbare il total white. In secondo luogo rende più “morbida l’apparecchiatura” sostituendo in parte la funzione del mollettone. Dal punto di vista visivo e materico il piano del tavolo acquisterà tridimensionalità e infine avere più tovaglie sovrapposte ti permetterà di gestire eventuali misure fuori formato di tovaglie pensate per tavoli diversi da quelli attuali.

Se non hai una tovaglia di questo tipo, puoi pensare di usare una striscia di pizzo come se fosse un runner da sovrapporre a una tovaglia liscia di cotone o lino: la differenza cromatica e di texture creerà un effetto di movimento.

dettaglio fiorito di una tavola in bianco
le alzate portano volume alla tavola in bianco

PIATTI: MIXA DIVERSI FORMATI E MATERIALI

Scegli piatti di forme e materiali diversi: aggiungi un piatto in vetro su quello in porcellana bianca oppure scegli piatti bianchi con disegni in rilievo oppure ancora sovrapponi piatti di servizi diversi facendo attenzione che il risultato finale sia di ricercata armonia e non di casualità.

Portando all’estremo quest’ultima idea potresti anche creare un posto tavola diverso per ogni commensale, abbinando piatti spaiati ricchi di fascino e di storia: sottolinerai così il tuo animo brocante. In questo caso però ricorda che saranno i piatti i protagonisti della tua tavola e gli altri elementi dovranno farsi notare meno per non rubare loro la scena.

piatti di materiali diversi per la tua cena in bianco
piatti di materiali diversi per la tua cena in bianco

BICCHIERI: SCEGLILI LAVORATI

La cena in bianco porta con sé un’idea di raffinatezza e il mio consiglio è dunque quello di optare per bicchieri in cristallo o vetro sottile, ancora meglio se lavorati o intagliati.

Il lucido opaco e le lavorazioni creeranno un effetto percettivo molto gradevole.

Se non l’hai già fatto per i piatti, puoi scegliere di abbinare bicchieri diversi per ogni commensale.

Ricorda di aggiungere in tavola brocche e decanter in linea con lo stile della tua mise en place e, non devo neanche dirtelo, vietatissime le bottiglie di plastica.

bicchieri in cristallo lavorato per una cena in total white

MOVIMENTA CON LE ALTEZZE

Usa elementi decorativi diverse altezze perché creeranno movimento e dinamismo. Largo quindi a piccole alzate alternate a vasi di diverse altezze e dimensioni con cui creare il centrotavola.

GIOCHI DI LUCI E OMBRE

Tutti gli elementi di cui abbiamo parlato, materiali, trasparenze, altezze, creano sulla tavola interessanti giochi di luci e ombre che aiutano a dare profondità all’insieme. Fondamentali per aumentare questi effetti e per creare atmosfera sono le candele, anche queste disposte a diverse altezze con candelabri e porta lumini. Puoi anche aggiungere tutt’intorno delle lucine che aumenteranno il senso di festa.

i dettagli della tua apparecchiatura devono essere tutti coordinati

CENTROTAVOLA IN BIANCO

Immancabile una decorazione fiorita nelle tonalità del bianco. Ortensie, roselline, achillee, gerani sono tra i più facili da reperire in questa stagione in giardino. Ognuno ha una texture e una tonalità di bianco diversa, se non anche qualche screziatura, il che va a tutto vantaggio della bellezza del risultato finale. Il trucco è mescolarli in modo naturale, aggiungendo del verde di tonalità differenti per spezzare la monocromia del tutto bianco.

I contenitori trasparenti daranno ancora più leggerezza e freschezza alle tue composizioni, soprattutto se userai, come ho fatto io, tecniche che non ricorrono alla spugna sintetica che si vedrebbe attraverso il vetro.

centrotavola con fiori bianchi estivi

A te la scena

Adesso sei pronta per organizzare la tua prossima cena in bianco super chic. E se vuoi qualche suggerimento in più ricorda che posso consigliarti anche a distanza. Contattami, insieme sceglieremo quali accessori usare per creare una tavola che rispecchi a pieno il tuo stile.

Come organizzare un picnic di stile: ispirazioni e idee pratiche

Come organizzare un picnic di stile: ispirazioni e idee pratiche

Pic nic, il sapore della libertà e il gusto dello slow living senza dimenticare lo stile.

Ogni anno con la bella stagione il picnic ritorna in auge. Quest’anno però il nostro aumentato desiderio spazi aperti, compagnia e contatto con il verde ci fa apprezzare ancora di più questa modalità di pranzo all’aria aperta.

Da sempre sinonimo di relax e spensieratezza, oggi colleghiamo al picnic anche un’idea di esperienza fuori dall’ordinario e di slow living rispettoso dei nostri ritmi e di quelli della natura.

L’immagine di Alberto Sordi in canottiera nella piazzola dell’autostrada che mangia ai quattro palmenti la pasta al forno è ancora nei nostri occhi ma fa parte ormai del passato, perché oggi scegliamo con cura i luoghi e i dettagli dei nostri picnic, un occhio alla qualità e l’altro alla sostenibilità.

Sulla scorta di queste nuove necessità negli ultimi anni sono nate diverse declinazione del tradizionale ritrovo in famiglia o tra amici: dai picnic che si trasformano in eventi a tema (in bianco, boho chic, shabby ecc ecc), a quelli organizzati presso agriturismi, ville storiche o cantine vinicole, fino alle feste di compleanno e matrimonio che del picnic riprendono lo stile informale pur prevedendo un’organizzazione molto più accurata e complessa.

Organizziamoci con stile

Questa evoluzione ha fatto sì che oggi si faccia molta più attenzione a tutti i dettagli: scelta del luogo, qualità e varietà del cibo, fino all’allestimento e decorazione del picnic, perchè tutti gli aspetti concorrono a trasformare in esperienza memorabile la nostra giornata nel verde.

Preparare un pic nic ben riuscito richiede quindi una buona organizzazione, qualche accorgimento pratico e attenzione alla scenografia generale. La bellezza crea benessere e anche un mood informale può essere gradevole e curato: per questo è importante coordinare l’apparecchiatura e scegliere i giusti accessori che diano un tocco di stile al tuo pranzo en plain air.

Verde nel verde: lo stile del tuo picnic

Come per le tavole normali, anche per quella del pic nic è bello pensare a un allestimento curato e armonioso, in cui tessili, accessori e decorazioni siano abbinati sia cromaticamente che come stile.

L’ispirazione per questa proposta in verde è nata gironzolando tra gli scaffali di Al Telaio, negozio specializzato in tessuti e accessori per la casa, dove ho trovato molti degli elementi che vedi nelle foto di questo articolo, a cui ho poi aggiunto oggetti che già avevo in casa.

Punto di partenza per costruire la mia palette è stato il tessuto a quadretti bianchi e verdi che ho scelto per la tovaglia: un’alternativa fresca ed elegante al classico quadrettato bianco e rosso.

In questo modo l’apparecchiatura si integra con i colori della natura circostante, creando un continuum rilassante per l’occhio. Per spezzare il mono-tono verde e rendere la palette ancora più femminile ho scelto di inserire alcuni accenni color prugna e rosa e di giocare con i contrasti creati dalla decorazione floreale del cuscino e del piatto porta pane rispetto al quadrettato. In questo modo l’insieme risulta più accattivante e vario.

ispirazione colore per un picnic di stile

La tovaglia, l’ideale è il cotone

La tovaglia riveste un ruolo importante nel picnic, perché ne delimita lo spazio oltre ad isolare il cibo dal terreno.

Quella classica è quadrata, ma anche rettangolare può andare bene, importante che sia abbastanza grande per accogliere cibo e stoviglie e per far sedere tutto intorno gli invitati. Per maggiore comodità puoi anche pensare di avere una tovaglia principale e tanti teli intorno, uno per ogni persona, coordinati con la tovaglia principale.

Il tessuto più adatto per le tovaglie da picnic è senza dubbio il cotone, materiale naturale morbido ma al contempo resistente, oltre che facilmente lavabile in lavatrice. In alternativa puoi scegliere una tovaglia in cotone cerato che ha il vantaggio di essere ancora più resistente, anti-macchia e veloce da pulire perché basta un panno umido. Oggi ne esistono con fantasie molto che anche al tatto non differiscono molto dal cotone normale.

Tips pratico: ricordati di aggiungere sotto alla tovaglia una cerata isolante perché l’umidità dell’erba e della terra possono rovinare il cibo e macchiare il tessuto.

piatti e bicchieri devono essere leggeri e infrangibili

Le stoviglie: take it easy and light

Piatti e bicchieri devono essere leggeri, infrangibili, riutilizzabili e il più possibile ecologici: sono banditi infatti materiali monouso che inquinano e che sono difficilmente smaltibili perché la tendenza “zero waste” è ormai affermata per i picnic.

Esistono tantissime alternative: qui ho scelto piatti in bamboo nelle tonalità verde e bianco caldo, perfettamente intonate con la tovaglia. Il sottopiatto con delicato disegno dei fiori di pesco è diventato invece un porta pane decorativo (trovi tutto presso Al Telaio e puoi ordinare anche via WhatApp).

I bicchieri invece sono in SMMA (Stirene Metilmetacrilato, materiale acrilico dall’elevata trasparenza e reciclabile) hanno colori diversi così è anche più facile che ogni commensale riconosca il suo. Un’idea della Fratelli Guzzini che propone anche altre alternative esteticamente accattivanti perché molto simili ai bicchieri in vetro.

Per le posate ho invece preferito ricorrere a quelle tradizionali, non amando particolarmente quelle in altri materiali, soprattutto quelle in legno o in materbi, che a mio parere alterano il sapore di ciò che mettiamo in bocca.

Per creare un tocco di stile ho avvolto le posate nei quadrati di filato di cotone melange lavorati a crochet: il loro gusto handmade si adatta particolarmente all’occasione. Proposti da Al Telaio come sottopentola o presine, ho immaginato invece di usarli come segnaposto su cui ogni commensale potesse appoggiare posate, bicchiere e pane.

Tips pratico: ricordati di portare qualche posata in più, un coltello del pane, un coltellino multi uso e l’apribottiglie. Come generi di conforto a fine pasto invece non può mancare un thermos di caffè e qualche liquore o amaro digestivo, da portare nelle comode bottigliette tascabili. Ah, mi raccomando, porta con te anche i sacchetti per la raccolta differenziata, perchè la natura va rispettata fino infondo.

un modo carino per legare le posate per un picnic

I cuscini: un must have di un picnic ben riuscito

Stare seduti nel prato è molto affascinante ma dopo un po’ la schiena e le gambe ne risentono: meglio quindi prevedere tanti morbidi cuscini che servono anche per aggiungere stile alla tua apparecchiatura nel verde. Un piccolo sforzo in più che sono sicura i tuoi ospiti apprezzeranno.

La mia scelta è stata quella di mescolare cuscini in fresco lino dalle tonalità prugna e verde, con un grande cuscino quadrato in un tessuto di cotone stampato con un motivo floreale che ricorda i prati e i cui colori riprendono le tonalità generali dell’allestimento.

cuscini, un must have per i picnic

Fiori di campo in mezzo ai campi

Immersi nella natura, i fiori saranno tutti intorno a noi. Perché allora non approfittare dell’occasione per osservare specie poco conosciute e creare un bouquet dal sapore spontaneo. Basterà portare con sé una forbice per raccogliere sul posto un po’ di verde, qualche fiore di campo a cui aggiungere spighe ed erbe da comporre in modo libero. Un esercizio che potrai fare con l’ausilio dei bambini che sono sempre pronti ad andare alla scoperta di cose nuove e si stupiranno insieme a te per la bellezza che si cela nei mille fiori che punteggiano i prati e che spesso non ci fermiamo ad ammirare. Se poi il raccolto è abbondante puoi anche pensare di intrecciare i fiori in piccole ghirlande da donare a tutte le signore presenti.

Tips pratico: non è necessario avere un vaso per fiori per creare il tuo centrotavola da picnic. Porta un bicchiere o una mug in più rispetto al previsto e il gioco è fatto.

bouquet di fiori di campo per il picnic

Altri piccoli dettagli decorativi

Per completare il tuo allestimento potrai aggiungere a piacere piccoli dettagli decorativi, come il portatovaglioli a forma di tulipano (Coin), un paio di piatti in ceramica da usare come vassoi di portata (quello rosa è di Ikea, quello prugna di recupero) o la bottiglia in vetro con scritta serigrafata (Al Telaio) e quella verde in metacrilato adatta per una fresca limonata.

Per l’acqua puoi anche chiedere ai tuoi ospiti di portare ognuno la propria borraccia o bottiglia termica, mentre tu ti occuperai delle altre bevande alcoliche e non.

Cappelli in paglia e ventagli completeranno l’ambientazione e saranno anche utili nelle giornate più calde e assolate.

dettagli decorativi per un picnic di stile

Creiamo insieme il tuo prossimo picnic

Ti sono piaciuti questi spunti di stile e pratici? Se vuoi una consulenza personalizzata per organizzare anche tu al meglio un picnic memorabile e di stile, contattami, ti aiuterò a trovare gli accessori più adatti e ad abbinare al meglio ciò che già possiedi.

Cortesie per gli ospiti: sei idee originali per un omaggio che si ricordi

Cortesie per gli ospiti: sei idee originali per un omaggio che si ricordi

Ormai nell’immaginario collettivo l’affermazione “Cortesie per gli ospiti” viene associata a una nota trasmissione televisiva dove due coppie si sfidano a colpi di inviti sotto l’occhio di tre attenti giudici.

Cosa sono le cortesie per gli ospiti?

In realtà le cortesie per gli ospiti nascono tantissimo tempo fa. Con la trasmissione hanno solo una cosa in comune: sono legate al momento in cui si riceve qualcuno a casa nostra. Si tratta di piccoli omaggi che i nostri ospiti possono portare via come ricordo della serata o giornata.

Un esempio noto sono le bomboniere, un elemento legato agli avvenimenti più importanti, come matrimoni, battesimi, comunioni o cresime.

Personalmente però penso che sia bello riprendere l’idea di questi piccoli omaggi utilizzandoli anche per i ritrovi tra amici.

Quando nascono le cortesie per gli ospiti?

L’abitudine di questi omaggi ha un’origine molto antica. I primi ad adottarla sono stati i Greci che vedevano nell’ospitalità, chiamata xenia, un momento sacro. Il rituale che riguardava l’ospite e il padrone di casa era ampio e preciso. L’ospite veniva considerato sacro, perchè poteva essere una divinità sotto mentite spoglie.
L’ospitalità non si limitava a un lauto banchetto, ma prevedeva che il visitatore all’arrivo potesse lavarsi e indossare abiti puliti, messi a disposizione dal padrone di casa. Un occhio di riguardo si aveva anche per la conversazione che doveva evitare domande troppo dirette, sopratutto nei primi momenti dell’accoglienza. L’ospite doveva infatti avere il tempo di rilassarsi per dimostrarsi lui stesso disponibile a rispondere alle domande.

La visita non aveva limiti di tempo ed era al momento del congedo che l’anfitrione ringraziava l’ospite con un dono, una cortesia per l’ospite. E ti assicuro che non lesinavano certo sul valore degli omaggi.
A sua volta, con una sorta di galateo ante litteram, l’ospite doveva sempre dimostrarsi ben educato, moderato e non invadente e soprattutto ricambiare appena possibile l’invito.

Come vedi guardare al passato spesso ci fa capire il valore di alcuni gesti e regole che ancora oggi vengono adottate dalle cosiddette buone maniere. Accogliere vuol dire far sentire importante e unico il nostro ospite, prestargli il massimo riguardo e rispetto, come lui deve porne a noi. Le cortesie per gli ospiti rilette in quest’ottica hanno un valore simbolico da riscoprire. 

Qualche idea di cortesie per gli ospiti

Le cortesie per gli ospiti sono quindi un modo per esprimere un messaggio di attenzione a ogni singola persona che viene a casa nostra. Una piccola coccola che sicuramente rende la serata ancora più memorabile, sia per i tuoi ospiti che per te che organizzi. Ti offrirà anche un ulteriore spunto per esercitare la fantasia nel pensare a cosa omaggiare. E’ infatti importante che si tratti di oggetti scelti con cura. Oggi non è più importante il valore monetario del dono, quanto il valore intrinseco dato dal desiderio di offrire qualche cosa di originale e intonato all’occasione. Sicuramente gli omaggi autoprodotti o frutto di una selezione accurata vengono molto apprezzati proprio per il pensiero che vi è sotteso.

Una volta scelti gli oggetti, puoi decidere di riunirli in un cesto o un vassoio. Oppure puoi metterli direttamente in tavola, come aggiunta alla decorazione. In questo caso devono essere piccoli e discreti e devono essere inseriti armoniosamente nell’allestimento che hai pensato.

Di idee se ne possono avere moltissime. Per chi ama i fiori e le piante, si può decidere di preparare piccoli vasi a cui aggiungere un messaggio personale scritto o dipinto a mano così da renderlo ancora più prezioso.

Sulla stessa scia si può pensare di lasciare ad ogni ospite un cartoncino speciale con una poesia scritta e illustrata a mano. Se si opti per un oggetto, fai attenzione alla confezione che potrebbe essere per esempio un sacchetto cucito a mano con ritagli di stoffa diversi, aggiungendo quindi anche un messaggio di riciclo creativo.

Molto graditi anche gli omaggi gastronomici, fatti con le nostre mani o acquistati in negozi gourmet magari durante un viaggio.

Per chi ama il giardinaggio si può pensare a regalare anche bustine con semi del nostro giardino, perchè i fiori che nasceranno saranno un testimone della bella serata. Io l’ho fatto in più di un’occasione e sono sempre stati molto graditi.

Queste sono solo alcune idee per rendere omaggio ai tuoi ospiti. Ce ne potrebbero essere molte altre pensate e realizzate ad hoc per la tua cena o il tuo evento. Contattami per una CONSULENZA PERSONALIZZATA, saprò aiutarti e consigliarti gli oggetti migliori.

Fiori di carta velina: come e perchè utilizzarli

Fiori di carta velina: come e perchè utilizzarli

La carta velina è da sempre una mia grande alleata. Di lei amo la leggerezza ma anche la versatilità che mi permette di creare tante cose diverse. Esiste in tantissimi colori e sicuramente l’aspetto cromatico mi attira molto, oltre al fatto che si può colorare e tingere a piacimento. 

La carta velina inoltre è resistente pur nella sua delicatezza: quando le dai una forma lei la mantiene per anni e l’unico inconveniente è eventualmente la scoloritura.

La carta velina la puoi piegare, stropicciare, tagliare e abbinata ad altri materiali aggiunge il suo piglio gentile e delicato.

Insomma la carta velina è un magnifico materiale e so che il nostro viaggio insieme mi rivelerà ancora tante cose fantastiche. Lascia però che adesso ti dia qualche indicazione su come usare i tantissimi fiori che si possono creare con lei.

I fiori di velina, un amore a prima vista

Con la carta velina mi diverto a creare tantissimi tipi diversi di fiori: alcuni più verosimili come le peoni e le camelie, altri più stilizzati ma altrettanto scenografici come i boccioli di ciliegio, i garofani o quelli che sembrano pon pon. La cosa che poi mi piace di più è abbinarli tra loro e ad elementi naturali così da creare originali decorazioni per la casa. La fantasia non ha infatti limiti nel scegliere dove posizionarli e per quale occasione usarli.

camelie di carta velina

Dieci modi per usare i fiori di carta velina

Tanti sono i vantaggi nell’usare i fiori di velina e ho voluto riassumerli in dieci punti. In questo modo i fiori nella tua casa non mancheranno mai e ci sarà sempre un piccolo fiore ad illuminare la tua giornata

1. I fiori di velina non appassiscono e puoi quindi usarli per decorare vasi stupendi che per loro forma e materiale difficilmente si prestano a contenere acqua e fiori veri. 

peonie di carta velina

2. Puoi usarli per portare colore e vitalità nei luoghi più bui. Per esempio: sui pianerottoli delle scale comuni, nei corridoi, in locali di passaggio. Il fiore di carta si può considerare come un vero e proprio elemento di arredo studiato appositamente per specifici angoli dell’abitazione.

3. Sono economici sia per il costo della materia prima, sia per la resa, sia perché durano nel tempo. Anche se potrebbe non sembrare la velina è un materiale molto resistente. Una volta creato il tuo fiore durerà per lungo tempo.

4. Non c’è limite al loro utilizzo: li puoi mettere in un vaso, un fiore singolo o creare un mazzo. Li puoi aggiungere a un ramo o a una ghirlanda per un effetto più naturale. Li puoi usare su una parete e creare dei festoni. Sono davvero tantissime le possibilità che offrono. Li trovo deliziosi anche come accessori su un cerchietto, su un cappello e perché non attaccati a una spilla? Daranno un tocco di stile e personalità al tuo look.

fiori di velina: come usarli per decorare una parete

5. Si possono usare per decorare la casa nei mesi invernali in cui la natura offre meno. Passato il Natale, riponiamo luci e decorazioni e la casa ci appare un pò spoglia. In attesa dell’arrivo della primavera possiamo cominciare a portare un pò di colore aggiungendo qua e là qualche fiore di velina passando man mano dalle tonalità più scure a quelle più chiare che precludono il cambio di stagione.

fiore di carta velina dai colori invernali

6. Servono come decorazione permanente nella casa per le vacanze, che sia nostra o affittata.   Un modo semplice per ricreare l’atmosfera domestica e portare luce e vitalità in case dove è più difficile avere fiori e piante vere. Ti sorprenderà la versatilità e l’eleganza che possono donare a una stanza e farti sentire più a tuo agio in ogni ambiente.

7. Resistono al caldo e non hanno bisogno di acqua e questo in molte occasioni ti assicuro che è un vero must, come per gli eventi. Sono perfetti per creare la giusta atmosfera nelle tue occasioni speciali. Per esempio si possono creare dei bellissimi festoni per le feste di compleanno o segnaposti originali. Le possibilità sono tantissime, basta lasciarsi trasportare dalla creatività.

8. Sono leggeri sia nel peso che nell’ immagine e trasmettono leggerezza e dinamismo all’ambiente in cui li mettiamo. La leggerezza della carta veline è forse la caratteristica che preferisco di questo materiale. Riesce a rendere eleganti anche spogli rami di legno in inverno, ravvivando l’ambiante.

9. Li puoi personalizzare con il colore che preferisci, adattandoli ai tuoi gusti. In cartoleria ne trovi davvero di tutti i colori, tonalità pastello più delicate o tinte più decise. Ce n’è davvero per tutti i gusti. Oltre alla carta già colorata puoi anche pensare di colorarla o tingerla tu. Durante il mio corso dedicato alla carta velina insegno come dipingere i fiori di velina con colori naturali e tradizionali. Per renderli ancora più particolari.

10. Ultimo ma non ultimo, li puoi mettere in tavola, da soli o in compagnia di bouquet di fiori veri, o usarli come decorazione del tovagliolo. Questo è sicuramente il modo in cui preferisco utilizzare i fiori di velina: per decorare la tavola. Adoro combinare i fiori di carta con elementi naturali, come rami e foglie. L’effetto è assicurato.

tavola con fiori velina

Ecco tutti i miei consigli su come utilizzare i fiori di carta velina. Se l’argomento ti affascina puoi approfondirlo iscrivendoti a uno dei mei corsi sulla velina. Ti svelerò tutti i segreti su questo materiale.

Corsi & Lab

La tavola di Natale – nuove tendenze e tradizioni evergreen

La tavola di Natale – nuove tendenze e tradizioni evergreen

A Natale c’è chi preferisce rimanere nel solco della tradizione sia come menu che come mise en place e chi invece ogni anno ama stupire gli ospiti con qualche cosa di nuovo. Entrambe le scelte hanno il loro valore e il loro perché.

La prima ci permette di usare quei servizi preziosi che riserviamo alle occasioni speciali e di valorizzare così la bellezza degli oggetti di una volta: la tovaglia ricamata della nonna, il servizio di porcellana fine, i bicchieri di cristallo intagliato e i sottopiatti d’argento. La tradizione ci dà sicurezza, è come una coperta calda intessuta di ricordi.

Certo le tavole della tradizione portano con sé un po’ di formalismo e il bon ton ringrazia.

Sulla scia di questa scelta c’è quella di optare per i colori tradizionali ma con materiali e accessori più attuali da mixare ad alcuni elementi del servizio buono, come potrebbero essere le posate d’argento o i bicchieri più leggeri. Quali siano i colori della tradizione è facile dirlo: primo fra tutti il rosso, abbinato al bianco e al verde. Ma anche l’oro e l’argento sono considerati tradizionali, anche se in questo caso dipende molto da come vengono usati e abbinati. Qui sotto alcuni esempi di tavole che pur essendo tradizionali nei colori, hanno uno stile moderno.

Della scuola opposta chi cerca invece di mettere in tavola nuove tendenze e di realizzare mise en place più moderne, easy e giovani.

Ecco allora che le tavole diventano più semplici, le linee più essenziali e gli accostamenti cromatici più originali.

Sulla tavola arrivano anche colori nuovi come il rosa e l’albicocca, il bordeaux, il verde pisello, il rame e l’azzurro in varie sfumature. L’oro rimane ad illuminare con qualche tocco o diventando materiale cangiante in bicchieri moderni anche nelle forme.

Insomma anche sulla tavola di Natale sembra essere approdato lo spirito del “liberi tutti” che ormai ha conquistato l’arte della tavola negli ultimi tempi.

La tovaglia bianca viene sostituita da quella grigia o corda, i runner servono a sottolineare il centro tavola e a dare uno stacco cromatico forte, quanto addirittura sostituiscono in toto la tovaglia, ormai desueta anche nelle apparecchiature di molti locali.

Quelle sotto sono le tavola che ho preparato in uno dei miei corsi da KitchenMilano: i bellissimi oggetti di stile industrial e nordico di KNindustrie presenti in negozio, mescolati ad accessori di artigianato mi hanno permesso di comporre tavole per le feste contemporanee in cui ogni piccolo dettaglio parla di nuove tendenze e di design.

Per ogni tavola ho creato una composizione diversa che richiamasse i colori principali della tavola e lo stile della stessa.

Il festone di edera per la prima, pensato per un tavolo rettangolare. La tradizionale ghirlanda rivisitata con colori più attuali e fiori secchi per la seconda. Un centrotavola rotondo più importante che vede comparire un fiore insolito per il Natale, l’ortensia che proprio perchè insolito regala unicità, sottolineata anche dai colori particolari scelti per la tavola e richiamati dalla composizione. Infine alberelli stilizzati color rame e oro in cui ancora una volta compare l’ortensia per la tavola più moderna delle quattro, asimmetrica e di design, con i colori della terra che si mescolano a quelli glamour e cangianti.

Concludendo. Ognuna delle tavole che ti presentato ha il suo fascino e soprattutto il suo stile.

A te scegliere quale ti rappresenta di più. Con un consiglio finale: aggiungi sempre sulla tua tavola delle feste qualche pezzo unico. Se sulla tavola della tradizione ciò che può fare la differenza sono i pezzi d’antiquariato ereditati o trovati in qualche mercatino specializzato, sulle tavole moderne puoi invece optare per gli oggetti di artigianato.

E se non sai cosa scegliere o hai paura di richiare l’effetto “paciugo”, contattami: insieme troveremo il modo di valorizzare la tua tavola. Posso venire a casa tua o possiamo confrontarci usando le moderne tecnologie: qui trovi qualche dettaglio in più su come posso aiutarti.

Nel frattempo ti auguro buona creatività natalizia !

 

PS: le foto all’inizio dell’articolo sono state scattate in un appartamento esclusivo che puoi richiedermi anche tu per le tue cene private.

Ferragosto vien dal mare

Ferragosto vien dal mare

Immagina un mare di colline, l’atmosfera rilassante della campagna e un gruppo affiatato di amici a lavorare tutti insieme per rendere possibile ancora una volta la magia di una cena di Ferragosto sotto le stelle.

Il risultato di questa intesa è stata una serata speciale. Tutti gli ospiti di Tenuta San Marcello riuniti in una lunga tavolata a bordo piscina, allestita con i regali del mare. Gli occhi persi in un magnifico tramonto e nelle orecchie le risate di chi sta bene, si diverte e apprezza ogni briciola di bellezza e di bontà.

L’inizio di un cambiamento

Mi guardo indietro e ricordo tutti gli allestimenti fatti qui: il primo, quello del 2014 dedicato sempre al mare (lo puoi vedere qui), e poi la lavanda, le erbe aromatiche, la pace, la cena gourmet di terra (qui) e quella invece dedicata a Bacco, forse la mia preferita (le immagini le trovi qui).

Questi sei anni, estate dopo estate, ma anche Capodanno dopo Capodanno, sono stati per me un campo di sperimentazione, un modo per scoprire la mia passione per le tavole creative e per farne poi la mia professione.

Pascale, amica carissima e proprietaria della Tenuta, mi ha sempre spronata in questa direzione, dandomi il là con le sue idee, incentivando la mia creatività.

Un allestimento plastic free

Quest’anno il Ferragosto era anche l’occasione per festeggiare il decennale della loro apertura. Per questo il mare, oltre a essere protagonista dell’allestimento, lo abbiamo ritrovato nel menu a base di pesce e in uno spettacolo di yoga in amaca molto suggestivo.

Un mare plastic free, perché l’attenzione all’ambiente è sempre stata il fulcro del progetto imprenditoriale di Pascale e Massimo.

In sintonia con questo pensiero abbiamo acquistato pochissimo: giusto un paio di cartoncini colorati e qualche bottiglia. Il resto ce lo ha fornito il mare stesso: sassi, legnetti, conchiglie e sabbia.

Un allestimento plastic free

Dipingere i sassi è stata la cosa più lunga, ma anche più divertente. Ognuno si è sbizzarrito e disegnare pesci, balene, polipi o barchette. L’idea era che potessero dare un tocco di colore a alla mise en place ed essere scelti poi come piccolo ricordo dagli invitati.

Le conchiglie invece hanno avuto molteplici usi: le abbiamo sparse sulla tovaglia come se fossero sul fondo del mare. Le più belle sono servite abbellire il tovagliolo e accompagnare i pesciolini segnaposto. Mentre le più piccole le abbiamo usate per ricoprire i vasetti dello yogurt trasformati in porta lumini.

Le bottiglie dell’olio sono diventate candelabri marini e l’avanzo di un blocchetto per appunti ha dato vita a tante barchette in carta.

Con alcuni pezzi di legno i ragazzi hanno costruito delle barchette carinissime mentre i legni più lunghi li ho intrecciati in modo casuale per creare la struttura portante per il centrotavola, a cui poi ho mescolati gli altri elementi decorativi.

Una serata un poco mossa

Qualche veloce nota sull’organizzazione della serata. La cena (ottima) è stata servita all’italiana, ossia tutto impiattato: questa modalità, meno usata nelle cene informali tra amici come poteva essere questa, è invece quella preferita nella ristorazione. Ha il vantaggio di agevolare l’organizzazione della cucina e, dal mio punto di vista, di lasciare libero il tavolo da vassoi di portata, ciotole e zuppiere. Questo permette di valorizzare ancora di più l’allestimento e di dare un tocco di classe alla cena che risulta più ordinata.

Per movimentare la serata: abbiamo deciso due diversivi al servizio al tavolo. Lo spettacolo e il buffet dei dolci preparato vicino alla struttura invece che a bordo piscina.

Due momenti in cui ci siamo alzati, mescolati, abbiamo cambiato prospettiva, chiacchierato con persone diverse dai nostri vicini di tavolo, provato sensazioni diverse: insomma un ottimo modo per rendere la serata ancora più interessante.

Uno spettacolo per lanciare un messaggio

A metà serata, calata la luce del sole, Barbara, trainer specializzata in aerial yoga, ci ha emozionato con i suoi volteggi aerei.

Sospesa nel buio di una notte illuminata da una bellissima luna piena, sullo sfondo di immagini marine e una musica molto suggestiva, ci ha incantati per oltre 20 minuti con i suoi volteggi fluidi, come se realmente galleggiasse nel mare profondo.

Intorno a lei, appese a fili trasparenti, tante foto della spiaggia di Senigallia, purtroppo punteggiata dai tanti rifiuti di plastica rigettati dal mare.

Un’idea fortemente voluta da Pascale, che oltre a organizzarlo ne ha studiato la scenografia, convinta che vedere e sentire avrebbe dato al suo messaggio ancora più forza: il mare dovrebbe essere vita e armonia e non bruttura, inquinamento e plastica.

Dulcis in buffet

Come accennato prima, i dolci sono stati predisposti su un buffet a parte, serviti in comode e sfiziose monoporzioni. L’allestimento ha ripreso ovviamente il tema marino dandomi l’opportunità di creare una bella scenografia.

Un grosso ramo recuperato in spiaggia mi è servito per appendere diversi oggetti marini e creare cosi una sorta di fondale.

Ho usato il runner in iuta verde mare già usato nel 2014 (non si butta nulla, anche questa è attenzione all’ambiente) per coprire una grossa cassa e dare uno stacco cromatico rispetto al legno del tavolo. E proprio sul runner ho concentrato decorazioni e candele così da lasciare libera più superficie possibile per disporre i piatti e le alzate con i dolci.

Una squadra insuperabile

Ancora una volta il Ferragosto si è dimostrato un’esperienza speciale. Bello vedere le nostre figlie, che si sono conosciute bambine proprio 10 anni fa e che ora si ritrovano giovani donne, sensibili e attente, sempre pronte ad aiutare in queste attività. Sono sicura che anche per loro questi momenti saranno ricordi indelebili, come lo sono per me.

Un grazie però va anche alla componente maschile del gruppo: mio marito (love darling), Jordi (l’altro figlio di Pascale) e Massimo, che spesso ci guarda da lontano ma poi mette sempre il suo zampino tecnico su strutture e luci.

Crea il tuo centro tavola estivo in modo creativo e sostenibile

Crea il tuo centro tavola estivo in modo creativo e sostenibile

18 LUGLIO 2019

A CASA DI GAIADI’

CENTROTAVOLA ESTIVI

SLOW FLOWERS WORKSHOP

 

Per creare un bel centrotavola, un segnaposto accattivante, una tavola divertente basta poco: è sufficiente guardare con occhi curiosi e mente aperta quello che ci circonda, fare quattro passi in giardino o scendere in cantina a recuperare un vecchio oggetto.

Impareremo insieme a valorizzare la bellezza delle piccole cose e dei fiori di stagione usando la fantasia, la creatività e tutto ciò che ci offre la natura.

Io ti mostrerò tanti piccoli trucchi per creare composizioni dal gusto spontaneo senza ricorrere alla spugna sintetica. E poi tu ti metterai alla prova preparando il tuo centro tavola.

Avrai a disposizione tutto ciò che offre il mio giardino in questo momento: tantissimi fiori colorati, erbe aromatiche, spighe e arbusti ma anche le verdure dell’orto e qualche frutto. Perchè tutto può avere una sua bellezza ed essere usato in modo estroso.

A fine pomeriggio porterai a casa la tua composizione e tanta voglia di crearne altre.

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INFO PRATICHE:
– giovedì 18 luglio
– dalle 17,30 alle 19,30
– costo euro 30 (comprensivo di contenitore centro tavola e tutti i materiali naturali)
– a casa di GaiaDì, Varese, frazione Bregazzana
– contatti: gaia@gaiadi.com; 347 5129797

I POSTI SONO LIMITATI, LA PRENOTAZIONE E’ OBBLIGATORIA