Di solito quando si parla di bicchieri la grossa distinzione che si fa è tra quelli in vetro e quelli in cristallo, a cui si associano in maniera generica due fasce di prezzo e di mercato. In realtà entrambe i materiali meriterebbero un approfondimento perché, soprattutto del vetro, esistono diverse varianti a cui corrispondono poi caratteristiche del prodotto finale abbastanza distintive. Tra queste varianti oggi mi voglio soffermare sul vetro borosilicato, materiale molto utilizzato ma ancora poco conosciuto nelle sue caratteristiche specifiche.

Per verificare questa affermazione nei giorni scorsi ho fatto un veloce sondaggio tra alcune amiche: quasi nessuna conosceva questo nome e quindi non riusciva ad associarvi nessun prodotto e caratteristica. Eppure, in ogni cucina c’è una teglia in vetro borosilicato, solo che lo chiamiamo Pyrex®, nome commerciale che ha finito per identificarsi con il prodotto, come è accaduto per lo Scotch® o il Post-it®.

Oltre che per le teglie e i contenitori da cucina, il borosilicato viene utilizzato tantissimo nel settore farmaceutico e per produrre oggetti per la tavola come bicchieri, caraffe, decanter, tazze e tazzine e molto altro.

Girando per le varie fiere specializzate mi è capitato spesso di imbattermi in aziende del tableware che hanno linee o l’intera produzione in borosilicato. Prodotti molto belli e raffinati che hanno attratto la mia attenzione per la loro estetica ma che ho imparato ad apprezzare anche dal punto di vista tecnico. E’ nata così l’idea di questo articolo in cui ti parlerò un po’ meglio di questo materiale e di mostrerò una selezione delle più recenti novità presentate sul mercato.

Ottavio bicchiere in borosilicato di Blueside Emotional Design

LE PROPRIETA’ DEL VETRO BOROSILICATO

Il vetro borosilicato è stato realizzato per la prima volta in Germania dal chimico Tedesco Otto Schott tra il 1887 e il 1893, per poi diffondersi sia nel settore chimico-farmaceutico che in quello della cucina nei primi anni del ‘900. E’ del 1915 la creazione da parte di un’azienda americana del marchio Pyrex, rapidamente diffuso anche in Europa.

Il borosilicato è costituito da componenti naturali, quali silice e ossidi di sodio e calcio, che non hanno effetti negativi sulla salute. Fonde ad una temperatura molto più alta del vetro normale e la sua struttura molecolare è molto forte e per questo ha un alto grado di inerzia.

Proprio la sua composizione e struttura ne garantiscono alcune caratteristiche molto importanti quali la resistenza meccanica, quella agli agenti chimici e agli shock termici.

In altre parole, si rompe e sbecca meno facilmente, non si graffia, resiste alle alte temperature come alle basse e al passaggio dal freddo al caldo. 

Dal punto di vista estetico è molto trasparente e brillante e può essere lavorato in spessori molto sottili, il che permette di ottenere oggetti molto eleganti, delicati ma non fragili.

Non essendo poroso è anche igienico perché non trattiene batteri e nello stesso tempo non altera il sapore dei cibi e dei liquidi che a loro volta non modificano la sua lucentezza: per questo non si opacizza, non si macchia e non prende nessun odore.

Ti è mai capitato di usare un bicchiere e di sentire odore di detersivo? O di tirarlo fuori da un armadio dove lo hai lasciato per un po’ di tempo e di avvertire un sentore di vecchio o di chimico? A me sì e lo trovo poco gradevole. Come pure di andare in una pasticceria di un certo livello e che mi fosse portato un bicchiere per l’acqua completamente rigato o di dover buttare via dei bicchieri diventati inguaribilmente opachi o alonati.

Tutte esperienze che si possono evitare facendo maggiore attenzione ai lavaggi, a dove e come riponiamo i bicchieri ma anche alla scelta del materiale.

In buona sostanza quando ti propongono dei bicchieri in borosilicato e costano un po’ di più considera che ti potrebbero durare molto di più e che soprattutto la loro bellezza rimane inalterata nel tempo.

Ottavio bicchiere in borosilicato di Blueside Emotional Design

LA LAVORAZIONE DEI BICCHIERI IN BOROSILICATO

Prima ho accennato a una caratteristica estetica degli oggetti per la tavola in borosilicato: lo spessore molto sottile. Questo è reso possibile dalla lavorazione manuale che viene fatta per ottenerli. Quasi tutte le aziende che propongono oggetti per la tavola in borosilicato si avvalgono di maestri vetrai che li realizzano a uno a uno rifacendosi ad un’arte antica. Quelle che invece sono aggiornate sono le forme, studiate secondo i principi del design per unire eleganza, funzionalità e personalità: oggetti poetici che lasciano incantati.

Questo però lo lascio giudicare a te, rimandandoti alla carrellata di proposte delle aziende che ho selezionato.

lavorazione del vetro borosilicato

LE PROPOSTE DELLE AZIENDE DEL TABLEWARE

Il vetro borosilicato assomiglia esteticamente molto al vetro, ma in realtà ha caratteristiche tecniche e meccaniche diverse: è molto più trasparente, robusto e resistente sia agli sbalzi termici che agli agenti chimici e tutto ciò lo rende un materiale molto interessante.

Nella vita di tutti i giorni lo conosciamo come Pirex®. Il realtà Pirex è un marchio commerciale di proprietà di un’azienda, che con il tempo è diventato sinonimo di una gamma di prodotti: le teglie e i contenitori che vanno sia in forno, che in frigo e in freezer. E’ proprio infatti grazie alla sua particolare resistenza che il borosilicato può essere usato in condizioni termiche così diverse, garantendo per altro di non rilasciare e assorbire nessuna sostanza.

Oltre ai contenitori già citati il borosilicato viene spesso usato anche da noti brand per creare linee di bicchieri dall’estetica moderna che hanno il pregio di rompersi meno facilmente, di non graffiarsi e non opacizzarsi.

Questo allunga molto la vita dei bicchieri in borosilicato rispetto a quelli in vetro che invece con il tempo si rovinano, ma ahimè, se si rompono non possono essere riciclati come quelli in vetro. Anche se a dire il vero, essendo di solito bicchieri fatti a mano, ci sono aziende che prevedono addirittura di aggiustarli.

Blueside Emotional Design

fferrone

Ichendorf

Zafferano

COME RICICLARE IL VETRO BOROSILICATO

Un’ultima nota prima di chiudere questo approfondimento: se e quando i bicchieri in borosilicato si dovessero rompere cosa ne faccio? Proprio la sua caratteristica tecnica principale, la componente chimico-fisica del vetro borosilicato che gli offre tanti vantaggi, è il limite alla sua riciclabilità. Il fatto di fondere a una temperatura maggiore rispetto al vetro non permette infatti di inserire il borosilicato nello stesso ciclo di recupero e trasformazione del vetro. Deve essere smaltito nella pattumiera indifferenziata o ancora meglio portato direttamente in discarica, come facciamo per tutto ciò che è in ceramica.

Questo non significa che il borosilicato non possa essere riciclato tour court, ma che gli impianti di smaltimento e trasformazione oggi in uso non sono pensati per riciclare anche il borosilicato.

Va anche detto che, secondo le indicazioni del COREVE (consorzio per il recupero del vetro) tutti i bicchieri non dovrebbero essere smaltiti nella campana del vetro, proprio perché è molto difficile distinguere ad occhio nudo se si tratti di bicchieri in vetro, in borosilicato, in cristallo o altri materiali rischiando di “inquinare” il processo di riciclo. Ne ho parlato meglio in un articolo dedicato proprio al riciclo del vetro che trovi qui >>.